Si tratta di una unità didattica assai ricca di spunti  disciplinari e di sollecitazioni per i bambini, non difficile da gestire  da parte dell'insegnante.
E' tuttavia opportuno che l'insegnante  tenga presente il quadro  dei principali obiettivi  disciplinari e formativi  dell'unità didattica  al fine di  non sacrificarli ad  attività "interessanti" ma non ugualmente prioritarie nell'economia complessiva del progetto:
- come unità didattica di introduzione alla storia, particolarmente importante è il lavoro sui "documenti" : il bambino deve a poco a poco rendersi conto che le sue  affermazioni su  quello che è successo in passato (a lui ,alla sua famiglia, o nella realtà circostante) hanno una attendibilità tanto maggiore quanto più sono suffragate da elementi probatori attendibili , che possono essere costituiti ad esempio  da  documenti anagrafici, da cronache giornalistiche, da foto datate, ecc.; ma anche (con grado di attendibilità minore, se privi di riscontri in altri documenti) da  testimonianze di persone, da lettere, ecc.

Altrettanto importante è che il bambino arrivi gradualmente a collocare le sue vicende (e quelle cui ha assistito  più o meno  direttamente) sulla linea del tempo, come fatti (di rilevanza personale o collettiva ) inseriti nel fluire del tempo e nella storia della società a cui apparteniamo.
E infine, è importante che il bambino gradualmente identifichi se stesso come parte di una società che si trasforma, lui stesso d'altra parte soggetto al cambiamento (della crescita, della maturazione intellettuale, ecc.).
E'  evidente  che con  queste ultime due finalità  la "storia del bambino" viene ad assumere anche una importanza non trascurabile sul terreno cognitivo generale (padronanza del tempo degli avvenimenti umani) e sul terreno pedagogico (rapporto tra sè e gli altri, coscienza e capacità di identificare i propri cambiamenti,in particolare coscienza del proprio sviluppo fisico ed intellettuale).