PIANO DI LAVORO PER LA CLASSE II VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL PIANO DI LAVORO Il piano di lavoro è molto ricco ed articolato (comprende cinque unità didattiche che spaziano su argomenti assai diversificati). La difficoltà maggiore che gli insegnanti hanno finora incontrato consiste nel selezionare ed equilibrare bene le varie attività in modo da non lasciare fuori argomenti ed attività importanti. Se questa selezione e questo equilibrio vengono curati, se il piano di lavoro della classe I è stato svolto in modo adeguato e vengono seguite le indicazioni di lavoro più importanti relative alla classe II, il piano di lavoro della classe II dà grosse soddisfazioni agli insegnanti in termini di apprendimento disciplinare e di maturazione degli allievi. In effetti si raccolgono in II i frutti del lavoro di I su alcuni nodi cruciali della formazione degli allievi (rapporto tra pensiero e testo, costruzione dei significati del numero e dei primi significati delle operazioni) ; inoltre il piano di lavoro di II per sua natura è assai stimolante per gli allievi su terreni assai importanti per la loro crescita intellettuale (si pensi alla padronanza del "tempo della natura e delle attività umane", allo sviluppo della complessità linguistica, alla padronanza dello spazio dei "percorsi", alle attività inerenti l'elaborazione e la gestione di ipotesi, alla conquista della coscienza di sè nel tempo della "storia del bambino").
RICHIAMO DEI PRINCIPALI OBIETTIVI DEL PIANO DI LAVORO - obiettivi di tipo pedagogico generale: si tratta di completare l'inserimento del bambino nel quadro istituzionale della scuola dell'obbligo, elevando progressivamente le richieste per quanto riguarda la durata dei tempi di concentrazione, l'autonomia nel lavoro, la partecipazione alle attività della classe (tenendo conto di quanto dicono e fanno i compagni e dando il proprio contributo al lavoro comune, in particolare attraverso interventi pertinenti nelle discussioni). Si tratta inoltre di condurre progressivamente il bambino (in particolare attraverso la "storia del bambino" ) a riconoscersi come "soggetto" che cambia nel tempo nel contesto della vita sociale - obiettivi di tipo cognitivo generale: si tratta di potenziare i mezzi di rappresentazione del bambino (verbali, grafici, matematici) rendendoli sempre più aderenti da un lato alle attività di pensiero, e dall'altro alla complessità delle realtà da rappresentare (dalle risoluzioni dei problemi, alle produzioni, ai percorsi, al fluire del tempo) e dei messaggi da interpretare (testi antologici, opere d'arte...). - obiettivi più particolari, connessi agli apprendimenti disciplinari specifici: accanto agli obiettivi dell'educazione linguistica (sviluppo dell'autonomia nei processi di produzione di testi "significativi" e nella comprensione, avvio alla riflessione sui meccanismi della lingua) e dell'educazione matematica (consolidamento della padronanza del numero, estensione della padronanza dei significati delle operazioni aritmetiche, approccio a problemi a più operazioni, sviluppo della rappresentazione dello spazio e dei processi di misura, sviluppo della padronanza dei formalismi matematici - introduzione dei segni x e -, linguaggio dei grafi) cominciano ad assumere rilievo e fisionomia propria , nel quadro dei temi affrontati, varie attività di educazione scientifica e di approccio alla storia (identificazione ed uso di "documenti"...) e alla geografia (rappresentazione "topografica" della realtà ambientale) . |