Si elencano, in forma molto sintetica, alcuni suggerimenti tecnici su punti che appaiono non irrilevanti per il buon esito del lavoro in classe secondo l'impostazione del piano di lavoro descritto in questo volume.

1. Che fare nei primi giorni di scuola?
I primi giorni di scuola dovrebbero servire per:
- cominciare a conoscere la classe (individuando tempestivamente eventuali "casi" problematici);
- avviare alcune attività importanti (come la costruzione di frasi complete ed esaurienti, la copiatura, alcuni "allenamenti");
- fissare regole di comportamento che verranno mantenute per tutti gli anni della scuola elementare (vedi punto 2 successivo);
- abituare i bambini a una concentrazione mentale di durata crescente sulle "consegne" fissate dall'insegnante, cominciando a distinguere bene i momenti di lavoro individuale dai momenti di riposo e di gioco, dai momenti di discussione, dai momenti di ascolto dell'insegnante che legge un racconto.

Una attività molto utile per i primi giorni della classe I è la "caccia al tesoro" con tutte le sue varianti
(l'insegnante nasconde un "premio" e poi comunica al bambino, in modo preciso e scandendo bene le parole, dove si trova...;  questa modalità serve ad accertare capacità di ascolto e di comprensione; capacità di memorizzazione - se le istruzioni hanno un minimo di complessità;  capacità di movimento nello spazio del corridoio o del cortile);
(oppure: l'insegnante va con un bambino a nascondere il "premio"; il bambino deve raccontare al suo compagno di squadra dove si trova il "premio"...; questa modalità consente accertamenti sulla memoria  e sulla capacità di espressione orale).

Variando le modalità del gioco e la complessità del compito (in relazione al percorso da compiere per trovare il "premio" e alla localizzazione del "premio" - semplicemente "sotto" il tavolino, oppure "nel cassetto più basso della scrivania su cui è posato il telefono") è possibile, in modo gradevole per i bambini, compiere molti accertamenti importanti per una diagnosi precoce di eventuali, gravi difficoltà del bambino ad inserirsi in quelle che saranno alcune delle attività più importanti della classe I.
Occorre però prestare molta attenzione al fatto che mentre un bambino che non presenta difficoltà nelle attività indicate molto probabilmente non presenterà gravi problemi di apprendimento in seguito, può succedere che un bambino si "blocchi" in queste "cacce al tesoro" perchè l'impatto con un nuovo ambiente, con un adulto sconosciuto, ecc. gli rendono difficile fare cose che in altre condizioni  non presenterebbero per lui difficoltà. Quindi, è bene svolgere con attenzione le attività diagnostiche legate alla "caccia al tesoro", ma senza ansia eccessiva per eventuali esiti negativi.
Per i bambini che presentano gravi e persistenti difficoltà nelle attività indicate, e per essi soltanto, si possono, in ottobre/novembre, infittire attività di osservazione (sulla motricità fine e sulla motricità in grande in compiti che hanno senso anche fuori della scuola - come: salire e scendere le scale, allacciarsi le scarpe, svestirsi e rivestirsi; sulla capacità di cogliere e sulla capacità di ricostruire i punti fondamentali di una semplice sequenza di azioni necessaria per ottenere un risultato comprensibile al bambino; ecc.).
E' importante che questi accertamenti siano svolti il più possibile in una situazione di interazione con il bambino (per accertare le sue potenzialità al di là della capacità di svolgere autonomamente un certo compito: vedi esempio "modalità della mediazione").
Per l'approfondimento dei problemi relativi alla diagnosi sulle difficoltà di apprendimento all'inizio della scuola elementare, vedi l'apposita "sezione" del volume VI.

2. Quali regole per il lavoro in classe?
Le due regole di comportamento più importanti da imporre fin dalle prime ore di scuola sono:
-  durante il normale lavoro in classe, i bambini attendono ai loro posti che l'insegnante si rechi da loro;
- i bambini completano compiti facili (ad esempio: copiare una riga di  a   sotto la riga scritta dall'insegnante) senza chiedere il parere dell'insegnante
(vedi le motivazioni di queste due regole) 

3. Quale carattere di scrittura?
Dall'inizio degli anni '80 ci siamo preoccupati di stabilire quale fosse il carattere più adatto per avviare il lavoro di scrittura nella classe I (in particolare per quanto riguarda le attività di copiatura e, da gennaio in poi, il passaggio alla scrittura autonoma). Escluso il carattere "corsivo" (per ragioni che attualmente sono ben presenti agli insegnanti), per parecchi anni alcune classi hanno adottato lo stampatello maiuscolo e altre classi lo stampatello minuscolo (o "script").
Sulla base dell'estesa esperienza compiuta, possiamo dare ora una indicazione senza riserve per lo "script" con le seguenti motivazioni:
- è il carattere più vicino ai normali caratteri di stampa;
- è facilmente leggibile ed elegante (i bambini sono sensibili a tale "eleganza", tanto è vero che molti di loro, se hanno usato abbastanza a lungo il carattere "script" nel primo ciclo, spontaneamente continuano a usarlo in circostanze particolari: titoli, testi di sintesi, ecc.); 
- è un carattere "adulto" (e in altri Paesi europei, come la Gran Bretagna, è un carattere normalmente usato dagli adulti);
- può essere mantenuto a lungo come carattere di scrittura standard per la classe (ad esempio, nella classe a cui si riferisce la verifica di fine I pubblicata a pag. 156  l'uso del carattere corsivo è stato rinviato oltre la classe I, nonostante si tratti di una classe di estrazione socioculturale media e priva di estese difficoltà di apprendimento);
- abitua all'uso di una scrittura "tondeggiante" (e quindi, nel momento in cui si decide di passare al "corsivo", evita che il corsivo sia "contratto" in una successione di segni rettilinei).
I difetti che normalmente si attribuiscono al carattere "script" ("impersonalità", difficoltà derivanti dal fatto che le lettere sono separate e con  problemi di lateralizzazione per  p   e  q b   e d , ecc.) hanno effetti poco rilevanti e comunque non sono tali da bilanciare i vantaggi dello script (anzi, le difficoltà derivanti dalla separazione delle lettere e dai problemi di lateralizzazione offrono, sui tempi lunghi dell'apprendimento della scrittura, dei vantaggi non trascurabili perchè creano attenzione e favoriscono lo sviluppo di strategie utili nella lettura dei testi scritti con i normali caratteri di stampa).
Naturalmente, negli esercizi di RICONOSCIMENTO di vocali e sillabe è bene che fin dall'inizio (ottobre-novembre) i bambini si abituino a riconoscere lettere scritte in tutti i caratteri più frequenti (vedi ???).

4. Quadernoni e/o quaderni?
Le attività sulle unità didattiche devono costantemente lasciare tracce scritte (testi, disegni, ecc.) sui quadernoni che hanno per titolo tali unità didattiche (se si sceglie lo script, i quadernoni possono essere tutti a quadretti, con - all'inizio- "piste" per guidare le attività di copiatura).
Gli allenamenti e gli esercizi tecnici (vedi esempi a pag.????) possono essere eseguiti sui quadernoni (con pagine intitolate "ALLENAMENTO") ovvero svolti su "quadernini" appositi.