ATTIVITA'
- conoscenza delle monete partendo da quelle da 100 per arrivare in dicembre a quelle da 50 lire e alle 1000 lire, e poi (in marzo) alle 10 lire;
- acquisti veri in negozio o in classe ("mercatino" di articoli di cancelleria, frutti, ecc.);
- quantità moderata di esercizi di pagamenti simulati, di "mercatino" fittizio, ecc.;
- costruzione e uso dell'abaco delle monete;
- problemi relativi agli acquisti (addizione, moltiplicazione come addizione ripetuta, sottrazione come "quanto manca" e poi anche "quanto resta"; a fine anno anche intuizione di "divisione di contenenza" attraverso problemi di sottrazione ripetuta);
- confronti di strategie risolutive

ASPETTI FORMATIVI
Anche in questo caso, l'occasione di svolgere attività matematiche non deve  nascondere (agli occhi dei bambini... e nella mente dell'insegnante!) che "monete e prezzi"  significa anzitutto approccio ad una parte significativa dell'esperienza extrascolastica, che il bambino di I elementare fuori della scuola percepisce come "molto importante" ma  nella maggior parte dei casi non pratica ancora direttamente e personalmente. Si tratta cioè di una esperienza "potenziale", per la maggior parte dei bambini non ancora "realmente esperita " .  Ben diversi sono i risultati di apprendimento  se gradualmente l'insegnante conduce i bambini a  "fare esperienza " significativa , o se viceversa si limita a proporre "problemi da sussidiario" aventi per oggetto monete e prezzi ....
In particolare, abbiamo osservato che i risultati di apprendimento su uno dei nodi cruciali e più difficili (acquisizione del significato "valore" del numero; cfr. linee metodologiche pag. 29 ) dipende in misura decisiva, nei bambini con   difficoltà  di apprendimento, dalla quantità e dalla qualità degli acquisti "veri" realizzati, in negozio o anche in classe: è solo attraverso il meccanismo "vero" di acquisto (e di cambio) che certi bambini imparano a trattare "una " moneta da 200 come "due" monete da 100 !
D'altra parte, lo svolgere "realisticamente" il lavoro su "monete e prezzi", secondo i meccanismi propri della vita extrascolastica  consente anche di introdurre i bambini in quelle tematiche economiche che costituiscono uno dei filoni portanti del nostro progetto (oltre che un punto qualificante dei nuovi programmi: vedi il testo dei programmi  per l'area degli "studi sociali")

"Ma ... come la mettiamo con i genitori ? ". In effetti  i genitori devono essere coinvolti in questo tipo di proposta didattica, che va spiegata da subito in termini molto semplici e comprensibili evidenziando questi aspetti:
- ottimi  risultati di apprendimento raggiunti dalle classi che hanno già svolto il lavoro negli scorsi anni (si possono mostrare ai genitori le verifiche di fine I riportate sul Rapporto Tecnico, da pag. 149 in poi);
- possibilità di affiancare i numeri piccoli del calendario (entro il 31) a numeri che pur rimanendo a una o due cifre "significative" (800 è quasi come 8, 150  è quasi  come 15!) consentono di esplorare ordini di grandezza diversi, a tutto vantaggio della scrittura decimale-posizionale dei numeri;
- ricchezza di situazioni problematiche "reali" e "comprensibili" (avvio ai problemi);
- facilità, per tutti i genitori, di seguire il lavoro dei figli (se ne hanno tempo e voglia): gli esercizi migliori da fare eventualmente a casa non sono esercizi  di "matematica scolastica" strana, ma normali  simulazioni  di compra-vendita o di cambio;
- indicazioni dei programmi (che prevedono esplicitamente il tema "economia").