Si riportano, in forma estremamente sintetica, indicazioni relative agli errori didattici più gravi che più frequentemente abbiamo identificato, nelle classi che attuano il nostro progetto, esaminando quadernoni di alunni, visitando classi, analizzando prove di verifica finali e interrogandoci sulle ragioni di difficoltà particolari incontrate dagli alunni di una certa classe (non manifestate da alunni di altre classi). Le interpretazioni degli errori indicati sono in genere contenute nei testi riportati in questo volume.

Vogliamo qui insistere su due aspetti particolari:

A) "errore didattico" è per noi un comportamento (una richiesta, una indicazione) dell'insegnante che crea a qualche alunno (anche a un solo alunno  di una classe!) difficoltà che non si presentano evitando quel comportamento, e che d'altra parte non è necessario per raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti nel nostro piano di lavoro  (l'"errore didattico" è grave perchè normalmente colpisce proprio gli alunni più a rischio di non apprendere, o di apprendere male);

B) alcuni "errori didattici" sono pratiche diffuse nella scuola elementare italiana; il fatto di chiamarli "errori didattici" deriva dalla considerazione del fatto che evitando tali pratiche, o sostituendole con le  pratiche didattiche da noi messe a punto in oltre 15 anni di ricerca e sperimentazione "sul campo", migliorano i risultati di apprendimento e diminuiscono i rischi di non-apprendimento (soprattutto per i livelli bassi delle classi).

E1. Affiancare, nei primi mesi di scuola, più caratteri di scrittura, e in particolare anticipare troppo l'introduzione del carattere corsivo;

E2. Pervenire alle sillabe componendo lettere ("te"  e "a"  fa "ta" ) (il percorso più efficace e con meno rischi parte dal riconoscimento delle vocali in ottobre-inizio novembre e prevede poi il riconoscimento delle sillabe; solo dopo molte settimane si arriva al riconoscimento e alla denominazione delle consonanti)

E3. Sollecitare (o accettare) il passaggio alla scrittura autonoma da parte di bambini che non ne possiedono i pre-requisiti (composizione di un testo orale completo e adatto alla dettatura, capacità di dettare molto lentamente le frasi pensate senza "perdere il filo", capacità di scrittura sufficientemente veloce e corretta di parole, ecc.: per maggiori dettagli, vedi pag.  P6).

E4. Sollecitare i bambini a comporre frasi "semplici", spezzando la complessità del loro pensiero-testo orale quale si manifesta nei loro tentativi di dire quello che stanno pensando;

E5.  Nel lavoro sui testi orali del bambino, trascurare la fase assai importante in cui il bambino deve dire, tutta intera, la frase concordata con l'insegnante (eventualmente ripetendo parole o pezzi di frase suggeriti dall'insegnante).

E6.  Nella lettura, insistere sulla lettura "ad alta voce" come via per sollecitare e accertare  la comprensione (si ricorda qui, in breve, che per una percentuale elevata di bambini - e di adulti! - la comprensione non passa attraverso la decifrazione sequenziale di una lettera dopo l'altra o di una sillaba dopo l'altra!).

E7. Affiancare alle attività previste per l'area matematica (attività fortemente contestualizzate nelle unità didattiche "Calendario" e "Monete e prezzi", e allenamenti e esercizi funzionalmente collegati ad esse) attività di impostazione completamente diversa, quali ad esempio:
-  conta di oggetti disegnati dentro un "tondo";
-  esercizi su "corrispondenze  1-1", ecc.;
-  esercizi su "centinaia", "decine" e "unità";

E8. Affiancare ai materiali strutturati "significativi" (perchè dotati di "significati" collegati a pratiche sociali exttrascolastiche) previsti nel nostro piano di lavoro (calendario, termometro, monete) altri materiali le cui convezioni d'uso sono esclusivamente scolastiche (numeri in colore, blocchi logici, ecc.) o comunque estranee alla nostra realtà extrascolastica (abaco tradizionale);

E9. Introdurre i segni    +  ,  =  ,  >, <   prima dei tempi previsti nel nostro piano di lavoro, e in modo gratuito (senza cioè preoccuparsi che essi rappresentino relazioni e operazioni di significato ormai profondamente  interiorizzato dal bambino);

E10. Anticipare in I  l'introduzione del segno -  e del segno :

E11. Anticipare il calcolo con i numeri "puri" (addizioni, completamenti, ecc.) rispetto all'uso delle stesse operazioni per risolvere problemi significativi.

E12. Svolgere attività su schede relative a "dentro"/"fuori", "sopra"/"sotto", "destra"/"sinistra", ecc. (e, più in generale, sulla cosidetta "topologia").