VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL PIANO DI LAVORO

Il piano di lavoro della classe I è sufficientemente assestato e "sicuro" per quanto riguarda gli obiettivi di apprendimento  che è possibile raggiungere.
Seguendo le indicazioni che vengono date relative  alle linee metodologiche portanti e ai contenuti si possono ottenere i risultati di seguito riportati.
Tali risultati dipendono dalle modalità di lavoro, e non solo dai contenuti, e anche da una ben precisa quantificazione dei tempi (per questo motivo abbiamo dedicato spazio, in questo volume del Rapporto Tecnico, alle "linee metodologiche" e alla "scansione temporale del piano di lavoro")
Come criterio generale si raccomanda di  seguire le indicazioni di lavoro di seguito riportate.
Eventuali scostamenti  sono  consigliabili solo in situazioni nelle quali sia possibile un confronto costante con colleghi o, almeno, con una propria esperienza precedente di lavoro nella classe I nel quadro del progetto "Bambini, maestri, realtà" . Le indicazioni che emergono dalla sperimentazione degli ultimi  cinque anni  suggeriscono l'idea che non sia facile (in situazioni di classi "normali", senza particolari problemi ma anche non particolarmente "facili") migliorare significativamente, attraverso modifiche del piano di lavoro, i risultati di apprendimento  attualmente conseguibili, mentre sono  più  probabili peggioramenti nel caso di modifiche non ben meditate  apportate in alcuni dei punti nodali del piano di lavoro.

 

RICHIAMO DEI PRINCIPALI  OBIETTIVI  DEL PIANO DI LAVORO

Il piano di lavoro è strutturato secondo  obiettivi   che si collocano su livelli diversi:

- obiettivi di tipo pedagogico generale: si tratta di inserire i bambini nel quadro  istituzionale della scuola elementare, abituandoli gradualmente al tipo di impegno e al tipo  di  prestazioni in essa richieste: disciplina psicofisica-in particolare per quanto riguarda la "concentrazione mentale" prolungata, l'accettazione della guida dell'insegnante nel lavoro intellettuale,  l'autodisciplina nel ricorrere all'insegnante  solo quando ciò  è effettivamente necessario,  l'accettazione dei compagni come partner che bisogna saper ascoltare, con i quali occorre saper interagire positivamente sul terreno culturale, ecc. . Fin dai primi giorni della classe I si tratta di  tener  conto di questi obiettivi (vedi "Linee metodologiche").

- obiettivi di tipo cognitivo generale
a) collegamento tra "pensiero" e sua "rappresentazione" (grafica, verbale-orale, verbale-scritta);
b) collegamento tra "pensiero" e "realtà", in modo che l'attività di pensiero, spontaneamente manifestata dai bambini o indotta da opportune "consegne",  diventi capace di tener conto dei vincoli presenti nella realtà e di affrontare situazioni reali via via più complesse;
c) gestione della memoria  sia ai fini di ricordare  azioni e vicende passate che ai fini di  inserire in memoria elementi importanti  relativi alle esperienze condotte in classe.

- obiettivi più particolari, connessi  agli apprendimenti disciplinari specifici: senza sottovalutare l'importanza degli apprendimenti nelle altre aree, cruciali sono gli apprendimenti inerenti la lingua orale e scritta e la matematica anche perchè sui primi si fonda l'acquisizione di strumenti di pensiero importanti per il lavoro in tutti gli ambiti disciplinari, e perchè i secondi pongono le basi (di atteggiamento: ragionamento ancorato alla realtà;  di organizzazione del  pensiero; e concettuali: significati del numero e delle operazioni) per il lavoro matematico di tutta la scuola elementare.